L’attacco di panico è un insieme di sintomi, un terremoto improvviso una spia che si è accesa, il nostro corpo ci avverte che qualcosa non è gestito a livello emotivo. L’attacco di Panico è solo il sintomo più evidente. La persona ha sperimentato la perdita assoluta del senso di sicurezza ovvero la capacità di auto-rassicurarsi e di dirsi ok sto bene!
La cura è ristabilire il senso di sicurezza.
Ha vissuto una esperienza estrema e ho pensato che stavo per morire. << Ho avuto molta paura di morire>>.
Ho avuto paura di impazzire>>. Una esperienza terrificante e impossibile anche da spiegare agli amici per farsi comprendere. La persona per questo ultimo motivo non si sente compresa e spesso etichettata come ipocondriaca o le vengono sminuite tutte le preoccupazioni. Non solo hai vissuto una esperienza terribile ma nessuno riesce a crederti.
L’attacco di panico ha svariati sintomi che si declinano in modo molto personale: è una esplosione improvvisa di sensazioni fisiche e emotive esagerate in un tempo medio di circa 10- 15 minuti.
Il modo con cui questo avvenga è differente in ciascuno di noi offrendo varie declinazioni personali. L’elemento che accomuna tutti è la paura, il terrore, paura di morire, un senso di smarrimento totale, vertigini tremori, intorpidimenti, la mancanza di controllo del proprio corpo ci fa pensare di essere sregolati , pazzi, può quindi sopraggiungere la paura di impazzire.
Sentirsi impotente e in balia di giramenti di testa, paura di svenire, tachicardia, nausea, paura di impazzire, sudorazione e tante sensazioni che non si riescono a fermare o controllare. Durante l’attacco di panico il corpo si muove da solo, oppure si rimane congelati e impossibilitati a muoversi, rigidi come dei pali, la testa non comanda più il corpo. Possono sopraggiungere sensazioni terrificanti come la derealizzazzione o la depersonalizzazione.
Al primo attacco di panico spesso nei mesi successivi ne possono susseguire degli altri, la costante emotiva in quei mesi successivi è quello di vivere nel terrore che riaccada nuovamente.
Spesso il primo attacco di panico viene vissuto come un TRAUMA e quello che succede nei giorni/mesi successivi è un vero e proprio disturbo Acuto da stress o Disturbo post traumatico da stress per questo motivo si vive nel terrore che possa accadere ancora.
La persona è pervasa da ansia anticipatoria, insonnia, pensieri fissi legati al primo episodio.
Il sintomo principale dell’attacco di panico è la PAURA di avere di nuovo Paura. E se mi succede ancora?
PRIMA DI PARLARE DI ATTACCHI DI PANICO SI DEVE ESCLUDERE LA PATOLOGIA FISICA.
Chiunque avesse uno di questi sintomi deve assolutamente chiedere aiuto ad uno specialista. Il buon senso e la logica necessaria vuole che si prende in considerazione per primo l’aspetto organico.
Deve essere escluse ogni tipo di patologia fisica. I giramenti di testa o le vertigini possono essere il campanello d’allarme di problemi organici che non vanno mai sottovalutati.
La prima cosa da fare è una o più visite mediche che escluda patologie organiche ricollegabili alle sensazioni provate per es: disturbi dell’orecchio interno, disturbi relativi alla circolazione del sangue (quindi monitorare la pressione e il cuore), a disturbi connessi con la zona cervicale, senza escludere cause odontoiatriche come il bruxismo.
Controllate anche la tiroide e l’equilibrio delle vitamine (C, D, B) disturbi ricollegabili ad una alimentazione non adeguata.
Attenzione alle intolleranze al glutine, al latte e ai lieviti che provocano dei forti dolori addominali, mancanza di fiato sintomi simili ad un attacco di ansia. Si può stabilire un circolo vizioso mal di pancia – ansia – panico. Si comincia con il chiedersi cosa è? cosa mi succede? sto male e mi aumentano le sensazioni legate all’ansia. Se il quadro organico si unisce ad una persona di base ansiosa o ipocondriaca si è consolidato il circolo dell’ansia e della paura che comunque va fermato. Una causa organica a cui si aggiunge e si sviluppa in una sintomatologia di ansia e attacchi di panico. (Qui la cura avviene grazie all’aiuto sia di un nutrizionista che di uno psicologo)
Se il problema NON E’ DI NATURA ORGANICA o comunque non se ne è compreso l’origine è arrivato il momento di affrontare il problema che sottende il vero e proprio attacco di panico e tutte le emozioni e pensieri ad esso collegati.
La cura è quindi cominciare un percorso per imparare a conoscersi o riconoscere e comprendere le personali e uniche vie dell’ansia e della paura.
Affrontare la paura per potersene liberare. Alcune volte mi capita di lavorare con ansia e panico e sotto trovo delle cause organiche e rimandare quindi il paziente dal medico di base per la soluzione finale.
Cominciamo a capire: Perchè è venuto un attacco di panico?
Cominciamo a capire e a conoscersi: dopo primo attacco di panico ci dobbiamo chiedere che cosa provoca tensioni in questo momento nella mia vita?
Quanta tensione (rinunce a parti di me, emozioni) ho messo da parte nel corso della mia vita per giungere a questa esplosione? Ho rinunciato a parti di me?
In terapia da un lato si lavora sulla storia personale e si indaga e ci si guarda e ci osserva per potere scardinare le cause che hanno provocato questo sintomo esplosivo, ma dall’altra si deve lavorare sul presente e su quanto questo episodio di attacco di panico che ha sconvolto l’intero quotidiano erodendo giorno dopo giorno sicurezze e certezze.
L’attacco di panico fa vivere la persona ogni giorno nella paura che riaccada e nella paura della morte stessa. L’assenza di controllo del proprio corpo è incomprensibile sia per la persona che per chi gli vive accanto. Questo problema crea un disagio anche nelle relazioni con il partner o con amici e familiari.
La persona si vergogna di condividere questa sensazione perchè sembra assurda “da pazzi”, ma non è così. Nessuna tranquillizazione riesce a rasserena la persona che ha ansia costantemente o che subisce gli attacchi di panico.
Quali sono i sintomi dopo il primo attacco di Panico?
DOPO UN TRAUMA ABBIAMO BISOGNO DI TEMPO PER RECUPERARE SERENITA’
Dopo un trauma (come lo è un attacco di panico) si vive nella paura della paura, in un continuo stato di allerta e tensione dove l’ansia la fa da padrona, ci si sente sempre in tensione in allarme del non giustificato dagli eventi della realtà quotidiana. Non si riesce a fare niente come prima.
Dopo qualsiasi tipo di trauma l’organismo deve assorbire il colpo, ha bisogno di tempo per capire e sentire ciò che è successo; ha bisogno di un naturale tempo per rielaborare l’evento traumatico.
Può capitare che le persone traumatizzate abbiano difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno, irritabilità o scoppi di collera, difficoltà a concentrarsi, esagerate risposte di allarme che provocano ansia.
Attacchi di panico: sintomatologia persistente
Se la sintomatologia persiste da più di tre mesi siamo di fronte a qualcosa che naturalmente non è stata processata o se preferite digerita dal nostro organismo, come se lo shock provato abbia creato un sovraffollamento di emozioni che non abbiano avuto la possibilità di essere identificate correttamente.
Il nostro organismo ha subito un trauma al pari di incidente stradale, la notizia di una brutta malattia, un terremoto, la morte di una persona cara.
Ma chi ha avuto l’attacco di panico da un lato è traumatizzato dal terrore provato e dall’altro non ha nessuna motivazione plausibile per ciò che è accaduto. Non lega l’evento traumatico a ciò che sene nel quotidiano. Non si offre nessuna spiegazione logica.- Il mio corpo non è controllabile e non so quando questa cosa mi può riaccadere: ho una paura atavica, un terrore profondo.
L’attacco di Panico può essere considerato un trauma.
Quindi qualsiasi tipo di trauma (abuso, terremoto, lutto…) può provocare un disturbo acuto da stress. Un disturbo legato all’Ansia e al Panico.
Alcune persone lo risolvono da sole con il tempo altre invece hanno bisogno di aiuto per risolvere e rielaborare l’evento traumatico. In realtà l’ attacco di Panico si aggiunge a qualcosa che già c’è: c’è già qualcosa in sospeso, nascosto che ha bisogno di venire fuori. Può capitare a chiunque e a qualsiasi età in un momento di forti tensioni, scelte personali, incomprensioni relazionali.
Il trauma è l’evento in se l’attacco di panico è una conseguenza dell’esplosione emotiva che non è stata adeguatamente controllata. Per risolverlo per sempre si devono indagare le cause.
Il corpo con l’attacco di panico sta catturando la vostra attenzione e vi offre segnali inequivocabili, il corpo offre i sintomi e vi esprime il suo disagio psicologico.
Le cause di un attacco di panico: facciamo delle ipotesi
Se vogliamo cercare le cause del primo attacco posso provare a fare delle ipotesi ma sono generiche, chiaramente possono declinarsi in mille altre forme come mille altre persone.
La paura potrebbe essere il segnale che qualcosa deve essere compreso del suo mondo emotivo. Il corpo con le sue spie (paura, ansia eccessiva, respiro corto, insonnia ) ci sta segnalando che è il momento di dare spazio e tempo a una parte più profonda del Sè. Una parte che vuole venire fuori, una parte negata, spesso la parte più autentica del sé che si fa finta di non ascoltare. Tutto questo lavoro si può fare con l’aiuto di uno psicologo-psicoterapeuta.
Aumentano i sintomi, primo secondo, terzo attacco di panico e aumentano anche i limiti alla vita e gli evitamenti.
Chi ha paura che risucceda di solito attua delle strategie comportamentali che apparentemente possano controllare la paura per esempio evitando luoghi e le cose che ci hanno fatto sentire in quel modo (cinema, folla, auto, fiumi, ecc.).
Chi soffre di attacchi di panico di solito rinuncia ai viaggi teme la solitudine, perde autonomia e indipendenza. La paura e i pensieri per evitarla rendono la vita più difficile la persona con il tempo limano e ledono la fiducia in se stessi, si demoralizza e crede di non essere più capace di fare le cose. Può diventare dipendente dagli altri per molte cose.
Di solito tutti i sintomi se non guardati e affrontati peggiorano nel tempo. L’ansia anticipatoria diventa pervasiva (smette di fare sempre più cose da solo) e bloccante l’ansia è la paura di quello che ancora non c’è e, probabilmente una visione pessimistica del futuro, degli eventi che andranno a succedere: <<NON ci riuscirò, Non sono capace; MI sentirò male; >>
Si avrà così paura di eventi che in realtà non sono veramente pericolosi, ma solo supposti tali, in base al significato che la nostra psiche gli attribuisce. E’ tutto molto irrazionale!
Il controllo
Una persona in ansia vive in un continuo stato di allerta come una preda nella savana a rischio della propria vita in ogni istante, sta impiegando tutte le sue energie a voler controllarsi, a controllare tutto ciò che le succede, come se lasciar andare è impossibile sarebbe spaventoso e terrificante.
Ma aimè non tutto è sotto il nostro potere o il nostro controllo. Un esame all’università, una gara sportiva , un intervento chirurgico, una relazione d’amore quanto dipende da noi? Cosa possiamo controllare? Tutto? No! Dobbiamo rassegnarci a questo. Chi è sempre in ansia non riesce mica a sopportare questa incertezza.
ANSIA E CONTROLLO
La persona vive una grande beffa e un continuo non fidarsi di sé. -Provo a controllare ma non controllo proprio niente- Una persona che tiene troppo il controllo (chissà perché?) e gli succede proprio qualcosa che è completamente fuori dal suo controllo. Come può vivere dopo questa esperienza? Ancora di più sotto controllo.
Un ciclo infinito difficile da spezzare, è necessario andare oltre il controllo. Tenere il controllo di sé e di tutto rende il corpo un contenitore rigido: il corpo ne fa le spese, con torcicolli infiniti, tensioni e dolori alle braccia, mal di schiena. Altre volte lo stress (reale o esagerato) può accumularsi allo stomaco provocando gastriti o altri problemi intestinali. Provate a sentire un corpo in allerta è un corpo che non può cedere o lasciare andare, è incapace di rilassarsi o di lasciarsi guidare.
Il cervello emotivo è lo stomaco e assorbe come una spugna il nostro malessere emotivo. Alle volte la storia di noi stessi racconti dei dolori, dei passaggi evolutivi che hanno segnato la nostra storia rendendoci più sensibili, alcuni eventi più traumatici degli altri ( maltrattamenti, trasferimenti, morte di un parente stretto, relazioni umilianti, ect) possono susseguirsi e non essere assimilate dall’ esperienza, da noi stessi.
La lettura che noi diamo delle cose, del mondo, di quanto ci succede e di come ci sentiamo, dipende essenzialmente dalla nostra storia, dal modo in cui si sono organizzate le varie esperienze dentro di noi, dalla personalità, dalle relazioni precoci, dal nostro sistema emotivo, ecc. Per cui, capita che per certe persone, hanno dovuto imparare a difendersi rimanendo sempre in allerta e in tensione e hanno imparato a proteggersi con l’ansia, ma alcuni eventi sono ritenuti pericolosi e spaventosi (anche se in realtà non lo sono).
Un’ansia esagerata rispetto a ciò che si andrà a fare. Un’ansia anticipatoria non sana e naturale per affrontare le difficoltà, è un ansia che evita il problema, che blocca, che previene, che limita la libertà. E’ troppa!
Chiusi dentro il ciclo paura ed evitamento, (evitare il problema, scansare luoghi o rimandare progetti/esami) si perde il significato fondamentale di ciò che capita. Si ci confonde e si perde la rotta, la progettualità. Confusi in balia di emozioni e sintomi travolgenti impossibili da controllare. – Cosa vuol dire il mio corpo? Posso fidarmi di me? Ci riuscirò? Posso fidarmi della parte più istintiva?-
ATTACCO DI PANICO CURA E RIMEDI AI SINTOMI: IMPARARE A PRENDERSI CURA DI SE’ STESSI:
- Imparare a riprendere a sentire positivamente il corpo e le sensazioni piacevoli. Potete cominciare con degli esercizi di ginnastica che rinforzano il muscolo Psoas, il muscolo dell’anima.
- Riprendete gradualmente e sempre più intensamente un’attività sportiva preferita.
- Pensate a ciò che amate fare e cosa vi fa rilassare e fatela spesso.
- Imparare bene una tecnica di rilassamento come training autogeno/ yoga/ meditazione/mindfulness
- Imparate a respirare profondamente; In particolare aumentate il tempo dell’espirazione
- Se il corpo è troppo dolorante fate dei cicli di massaggi decontratturanti e rilassanti; per esempio della ginnastica rilassante in acqua.
- Fate una passeggiata nei boschi o al mare, in ogni caso riprendete il contatto con la natura.
- Imparate a lasciare andare il corpo al piacere e alla piacevolezza. (anche solo per pochi minuti)
- Se avete bisogno di aiuto chiedetelo ad un amico! ( è un’ottima strategia).
- Infine se non ci riuscite da soli fatevi accompagnare da uno percorso di psicoterapia: è un investimento molto saggio con benefici a lungo termine per la vostra salute mentale e il benessere quotidiano per il resto della vostra vita.
I sintomi dell’attacco di panico sono emozioni bloccate nel corpo somatizzate.
E’ importante quindi riuscire a identificare i nostri stati d’animo, sentimenti, emozioni. Aiuta a incanalare meglio la nostra energia Prendersi una pausa per se stesso e cominciare dal Sé, lasciarsi lo spazio e il tempo per occuparsi solo dei propri bisogni. Imparare a soddisfare i propri bisogni e non solo di quelli degli altri.
Se si sta nel qui ed ora, se siamo concentrati in quello che stiamo facendo, l’ansia scompare. Imparando ad analizzare la realtà e a sentire, sensibilizzare il nostro corpo, le sue spontanee reazioni a renderle riconoscibili dal nostro pensiero.
La cura è volta a riallacciare i fili che si sono interrotti tra il Pensiero e il Corpo e le Emozioni.
Questo percorso di consapevolezza di sé può nascere attraverso varie scintille (un libro, yoga, uno sport, meditazione ecc) oppure grazie al sostegno e l’accompagnamento di uno percorso di conoscenza della parte più autentica del sé ma nascosta ovvero attraverso un lavoro insieme ad uno psicologo e psicoterapeuta.
Il terapeuta che utilizza l’EMDR possiede una importante tecnica che è una cura in più per affrontare i sintomi dell’attacco di panico e per eliminare le cause.
Questo indicazioni non sostituiscono un ciclo di psicoterapia, ma sono delle riflessioni e degli spunti da dove si può cominciare per riflettere su sé stessi.
Infine …Se hai bisogno di una informazione o vuoi chiedermi qualcosa lascia qui un commento o scrivimi. Se pensi che questo articolo possa essere utile ad un tuo amico condividi con lui queste informazioni potrebbero aiutarlo. Ti ringrazio per avere letto fin qui.
Mariagrazia Raffa, Good Therapy
Psicologa e Psicoterapeuta
Terapia del TRAUMA
Adulti adolescenti e genitorialità
Un approccio centrato sulla Persona
Practioner EMDR
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